Un tempo, l’abbronzatura della pelle era tipica di chi lavorava sotto il sole, per questo non era apprezzata: il colorito pallido e la carnagione chiara erano segnali di una vita agiata.

Oggi, la pelle abbronzata viene associata invece all’idea di una vita sana e attiva, dedicata allo sport e alla cura di sé. In effetti una bella abbronzatura, omogenea e naturale regala un aspetto riposato, nascondendo piccole imperfezioni di viso e corpo. La tintarella è quindi un trattamento di bellezza naturale, ma va affrontata con criterio per non correre rischi per la pelle.

Tintarella: un naturale meccanismo di difesa

L’esposizione ai raggi solari ha effetti positivi sull’organismo, in quanto favorisce per esempio la sintesi della vitamina D, alza il tono dell’umore ed esercita un’azione germicida tutta naturale.

I raggi solari in dosi eccessive, senza una protezione adatta al proprio fototipo, possono però causare danni alla pelle, da un eritema solare a scottature, macchie, rughe e problemi più seri.

Il piacevole colorito che rende la pelle dorata rappresenta una difesa dell’organismo per proteggere la cute proprio dai raggi solari. Compare in seguito alla produzione, da parte di cellule dell’epidermide chiamate melanociti, di melanina, un pigmento di colore scuro che funge da filtro per i raggi ultravioletti.

Nei melanociti è presente il TRPA1, un recettore che viene attivato dai raggi UV e impartisce l’ordine di produrre melanina. Il pigmento risale dagli strati profondi in superficie, assorbendo le radiazioni solari e quindi proteggendo da eritemi e scottature. La funzione di filtro svolta dalla melanina può non essere sufficiente quando una persona appartiene a un fototipo basso, con carnagione chiara. In questo caso la melanina è poca e, soprattutto se i raggi solari sono intensi, la pelle non riesce ad “abbronzarsi” a sufficienza per difendersi.

Abbronzatura e prevenzione dei danni del sole

I segreti per avere un’abbronzatura perfetta, omogenea e duratura, sia al mare sia in montagna, ma soprattutto per mantenere la pelle sana, senza il rischio di eritema e scottature, sono semplici:

  • graduale esposizione al sole, in quanto la melanina ha bisogno di almeno 70 ore per raggiungere gli strati più esterni della pelle e, quindi, proteggerla
  • applicazione di prodotti con filtri solari adeguati al proprio fototipo, una classificazione che si basa su caratteristiche come colore della pelle, degli occhi e dei capelli. Conoscere il proprio fototipo permette di preservare la salute della pelle dai rischi provocati dall’esposizione ai raggi solari.

Ai fototipi 1 e 2 appartengono le persone con capelli rossi, biondi o castano chiaro, occhi azzurri, grigi o verdi, carnagione chiara spesso con efelidi, sensibile al sole. Il rischio di scottature è elevato, per questo è bene scegliere un fattore di protezione solare (FPS) molto alto, 50+.

Chi ha capelli castani, occhi marroni o chiari, pelle bruno-chiara appartiene al fototipo 3 e deve proteggersi con un FPS ad alta protezione, compreso tra 30 e 50.

Al fototipo 4 appartengono le persone con capelli castano scuro o neri, occhi scuri, pelli olivastre o scure, che difficilmente hanno problemi di scottature e anzi riescono bene ad abbronzarsi e a mantenere l’abbronzatura a lungo. I prodotti solari adatti hanno un FPS medio, tra 15 e 25.

I fototipi più alti, 5 e 6, comprendono le persone con pigmentazione olivastra, scura o decisamente bruna della pelle, capelli castano scuro o neri, occhi scuri. Il rischio di scottarsi è molto basso, mentre l’abbronzatura della pelle è rapida e intensa. È bene comunque proteggere la pelle con una crema solare a fattore 10-15.

La crema solare va sempre applicata almeno 15 minuti prima dell’esposizione alle radiazioni ultraviolette, in modo che possa essere ben assorbita dalla pelle. Per il corpo, secondo gli esperti occorre una quantità di prodotto pari a sette cucchiai da tè. L’applicazione va rinnovata più volte durante l’esposizione al sole, sempre dopo la doccia o il bagno in mare o in piscina. Per il viso si dovrebbe scegliere una protezione solare specifica, che mantenga la pelle ben idratata combattendo la comparsa di macchie e rughe. Per le labbra, zona particolarmente sensibile agli effetti dei raggi UV, si dovrebbero utilizzare appositi stick con filtri solari ad alta protezione.

Per ottenere una pelle abbronzata in modo uniforme e duraturo, senza rischi per la pelle, vanno inoltre evitate le ore centrali della giornata. Le radiazioni ultraviolette del mattino o del tardo pomeriggio stimolano ugualmente la produzione di melanina, ma sono meno intense. Sono questi gli orari per esporsi al sole in sicurezza, evitando rischi di scottature, che provocano una rapida esfoliazione degli strati superficiali della pelle e fanno sparire presto una bella abbronzatura.

Sul viso è concesso un velo di make up, con prodotti fluidi dotati di filtri solari. Sono sconsigliati invece i profumi: contengono alcol, che sensibilizza la pelle ai raggi solari e provoca la formazione di macchie scure. La prevenzione di problemi della pelle può avvalersi anche di sistemi per schermare i raggi UV, come un cappello ampio, occhiali da sole, indumenti di colore chiaro e in tessuto naturale. Questi consigli valgono un po’ per tutti, non solo per le pelli molto delicate e di carnagione chiara.

Come preparare la pelle all’abbronzatura

Per preparare la pelle all’abbronzatura, nei giorni precedenti è utile applicare un buon prodotto idratante o nutriente, da stendere prima della crema solare. Una pelle morbida e idratata a fondo è più sana, elastica, resiste bene ai possibili danni del sole e permette alla melanina di distribuirsi meglio. È invece inutile ricorrere a un prodotto abbronzante o sottoporsi a “lampade” a raggi UV. Gli autoabbronzanti non prevengono le scottature perché regalano un leggero colorito, ma non stimolano la produzione di melanina, quindi non servono da filtro contro i raggi solari.

Come mantenere l’abbronzatura

Una volta ottenuto il colorito desiderato, come mantenere l’abbronzatura il più a lungo possibile? È possibile con qualche accorgimento. Alla fine della giornata in spiaggia, una doccia tiepida, seguita dall’applicazione di un buon prodotto doposole, elimina gli agenti irritanti, idratando a fondo la pelle che quindi non si inaridisce, rendendo la sfumatura dorata più intensa e duratura.

Per quanto riguarda i trattamenti esfolianti (i cosiddetti scrub) vanno evitati quelli troppo aggressivi, che possono far scomparire la tintarella, mentre sono utili gli scrub in formulazioni delicate, che possono aiutare a mantenere e addirittura prolungare l’abbronzatura alla fine della stagione estiva, quando il colorito tende a diventare grigiastro e a chiazze.

Si deve applicare una piccola dose di prodotto su gambe, braccia, schiena, talloni e si massaggia, quindi si risciacqua bene. Ci si asciuga tamponando e si applica un buon idratante. Il colore sarà meno scuro, ma apparirà uniforme e naturale.

Abbronzatura e alimentazione, che cosa scegliere

Una sana alimentazione prepara la pelle a una bella abbronzatura e aiuta a prolungare la tintarella alla fine dell’estate. Prima di partire per le vacanze, consumare determinati alimenti aiuta a preparare la pelle ai raggi UV. Frutta e verdura contengono sostanze come il beta carotene, un pigmento vegetale precursore della vitamina A o retinolo, che difende la salute della pelle dai danni dei raggi ultravioletti, riducendo l’azione dei radicali liberi.

Il beta carotene è presente in carote, pomodori, peperoni gialli e rossi, pesche, ciliegie, albicocche, mango, oltre che in verdure a foglia come spinaci e bietole. Sono utili anche gli alimenti che contengono i bioflavonoidi e le vitamine, soprattutto la C, che proteggono i capillari del sangue rendendoli più resistenti all’azione dei raggi solari. Si trovano in agrumi, kiwi, frutti rossi.

Un alimento prezioso per preparare la pelle all’abbronzatura e per prolungarla è il lievito di birra. È ricco di beta carotene e contiene anche polifenoli, che stimolano la produzione di melanina, e vitamine del gruppo B.

In caso l’alimentazione non assicuri il corretto apporto di questi nutrienti, o nei periodi di intensa esposizione al sole, può essere utile assumere specifici integratori che contribuiscono a una sana pigmentazione della pelle.

Fonti

  • Thanh Nga Tran, Joshua Schulman, David E. Fisher, UV and pigmentation: molecular mechanisms and social controversies, Pigment Cell Melanoma Res. 
  • Pigment Cell Melanoma Res. 2008 Oct
  • Jerod L Stapleton, Joel Hillhouse, Rob Turrisi, June K Robinson, Katie Baker, Sharon L Manne, Elliot J Coups, Erythema and ultraviolet indoor tanning: findings from a diary study, Transl Behav Med. 2013 Mar
  • Giorgia Carletti, Giuseppe Nervo, Luigi Cattivelli, Flavonoids and Melanins: A Common Strategy across Two Kingdoms, Int J Biol Sci. 2014
  • Michael Garone, John Howard, Jordan Fabrikant, A Review of Common Tanning Methods, J Clin Aesthet Dermatol. 2015 Feb
  • Sanjay Premi, Silvia Wallisch, Camila M. Mano, Adam B. Weiner, Antonella Bacchiocchi, Kazumasa Wakamatsu, Etelvino J. H. Bechara, Ruth Halaban, Thierry Douki, Douglas E. Brash, Chemiexcitation of Melanin Derivatives Induces DNA Photoproducts Long after UV Exposure, Science. Author manuscript; available in PMC 2015 Aug 
  • Sergio G. Coelho, Lanlan Yin, Christoph Smuda, Andre Mahns, Ludger Kolbe, Vincent J. Hearing, Photobiological implications of melanin photoprotection after UVB-induced tanning of human skin but not UVA-induced tanning
  • Pigment Cell Melanoma Res. Author manuscript; available in PMC 2016 Mar 
  • Flavia Alvim Sant’Anna Addor, Beyond photoaging: additional factors involved in the process of skin aging, Clin Cosmet Investig Dermatol. 2018
  • Maria Azevedo, Leonardo Bandeira, Cybelle Luza, Alyne Lemos, Francisco Bandeira, Vitamin D Deficiency, Skin Phototype, Sun Index, and Metabolic Risk Among Patients with High Rates of Sun Exposure Living in the Tropics, J Clin Aesthet Dermatol. 2018 Aug
  • Sandra Del Bino, Christine Duval, Françoise Bernerd, Clinical and Biological Characterization of Skin Pigmentation Diversity and Its Consequences on UV Impact, Int J Mol Sci. 2018 Sep 
  • Jerod L. Stapleton, Joel Hillhouse, Kristine Levonyan-Radloff, Sharon L. Manne, Review of Interventions to Reduce Ultraviolet Tanning: Need for Treatments Targeting Excessive Tanning, An Emerging Addictive Behavior, Psychol Addict Behav. Author manuscript; available in PMC 2018 Dec 
  • Morifuji M, The beneficial role of functional food components in mitigating ultraviolet-induced skin damage, Exp Dermatol. 2019 Feb
  • Yelena P Wu, Bridget G Parsons, Elizabeth Nagelhout, Benjamin Haaland, Jakob Jensen, Kelsey Zaugg, Heloisa Caputo, Riley Lensink, Garrett Harding, Jeffrey Yancey, Stephanie Z Klein, Sancy A Leachman, Kenneth P Tercyak, A four-group experiment to improve Western high school students’ sun protection behaviors, Transl Behav Med. 2019 Jun
Elementi Siti Lievitosohn HTML 27
Logo

È la linea di integratori alimentari che possono aiutarti a mantenere pelle e capelli sani per tutto l’anno grazie ai loro complessi multivitaminici.