A chi non è capitato di svegliarsi un mattino e, guardandosi allo specchio, scoprire un brufolo in bella vista sul naso o sulla fronte? I brufoli sono, infatti, una manifestazione dermatologica piuttosto comune e rappresentano un problema forse più sentito sul fronte estetico e psicologico che su quello della salute.

Possono fare la loro comparsa in maniera isolata e sporadica, ma sono anche uno dei segni tipici dell’acne volgare o giovanile, una malattia della pelle tutt’altro che rara, soprattutto (anche se non esclusivamente) tra gli adolescenti. Ma di cosa parliamo esattamente quando ci riferiamo ai brufoli? Che cosa causa la loro comparsa? Quale cura attuare e come eliminarli senza che lascino segni indelebili a livello cutaneo? E, ancora, quali strategie è possibile attuare per la prevenzione? Scopriamolo insieme.

Cosa sono i brufoli

Quando si parla di brufoli (spesso chiamati anche foruncoli o, ancora, pustole) si fa di solito riferimento a un processo infiammatorio che coinvolge il follicolo pilo-sebaceo, ovvero la struttura costituita da follicolo pilifero, pelo e ghiandola sebacea annessa che è deputata alla produzione di sebo.

Il follicolo pilifero è una introflessione dell’epidermide (lo strato cutaneo più superficiale) nel derma (lo strato più profondo), una sorta di piccolo condotto che, in profondità, è caratterizzato da una dilatazione, il bulbo pilifero, dove ha origine il pelo, e che prosegue verso l’alto restringendosi con il cosiddetto colletto, fino allo sbocco sulla superficie cutanea (il poro). Nel follicolo, a livello del colletto, sfocia il sebo prodotto dalla ghiandola sebacea annessa, un secreto oleoso che, raggiungendo la superficie della pelle attraverso i pori, la lubrifica naturalmente, contribuendo alla costituzione del cosiddetto film idrolipidico, il sottile strato protettivo dell’epidermide.

Il canale follicolare e il poro cutaneo possono andare incontro a occlusione (con la formazione, in particolare, di comedoni, cioè quelli che sono comunemente chiamati punti neri o punti bianchi): questa condizione facilita a sua volta la moltiplicazione di batteri normalmente presenti sulla pelle, che possono provocare infiammazione e infezione all’interno del follicolo ostruito. Ed ecco che si forma il brufolo vero e proprio, che possiamo descrivere come un piccolo rilievo solido, rosso-rosato, a volte dolente al tatto, che presenta, di solito, al centro una punta bianca, dovuta alla presenza di pus.

I follicoli pilo-sebacei sono presenti in tutte le parti del corpo ricoperte da peluria (peli o capelli), ma in alcune aree sono particolarmente numerosi oppure hanno ghiandole sebacee di dimensioni maggiori: è in quelle zone che più facilmente si può registrare la comparsa dei brufoli, per esempio a livello del volto (in particolare sulla fronte, su naso, guance e mento), del collo, del cuoio capelluto, nella parte alta della schiena, sul torace.

Quali sono le cause dei brufoli

I brufoli rappresentano uno dei segni tipici dell’acne volgare, una malattia infiammatoria della pelle molto diffusa soprattutto tra gli adolescenti (ma che può presentarsi anche in età adulta e, pur più raramente, nei bambini).

L’acne, a sua volta, può essere scatenata e/o aggravata da diversi fattori, tra cui:

  • familiarità, in quanto sembra che ci sia una certa predisposizione a sviluppare questa malattia (i soggetti con genitori che hanno sofferto dello stesso problema hanno maggiori probabilità di svilupparla a sua volta)
  • fattori ormonali, in quanto le ghiandole sebacee producono sebo sotto la stimolazione degli ormoni androgeni. Ghiandole particolarmente sensibili a tale stimolo, soprattutto in presenza di cambiamenti nell’equilibrio ormonale che si verificano per esempio con la pubertà, ma anche in altre situazioni (come in gravidanza o durante il ciclo mestruale), possono aumentare di dimensioni e produrre sebo in eccesso, che rende la pelle grassa e untuosa. Gli ormoni, inoltre, possono favorire una eccessiva proliferazione delle cellule che rivestono il follicolo. Queste, desquamandosi, insieme al sebo in eccesso possono facilmente ostruire il dotto follicolare dove, come già descritto, possono più facilmente proliferare batteri (come il Propionibacterium acnes) scatenando il processo infiammatorio
  • uso di alcuni farmaci
  • applicazione di creme oleose e in generale di prodotti cosmetici comedogenici, cioè che facilitano l’ostruzione dei follicoli piliferi
  • condizioni di stress, che non determinano direttamente la comparsa di acne, ma possono contribuire a peggiorare l’entità di brufoli e imperfezioni già esistenti.

 

Possono favorire e/o peggiorare la comparsa dei brufoli anche la pressione o l’attrito esercitati sulla pelle da indumenti troppo stretti, caschi, zaini ecc., così come l’attività di rasatura e depilazione (che possono traumatizzare e irritare i follicoli piliferi).

Circa le cause che possono determinare la comparsa dei brufoli non mancano anche una serie di aspetti controversi:

  • alimentazione: a lungo si è ritenuto che il consumo di cibi grassi potesse favorire la comparsa di foruncoli. In realtà, per ora, non risulta una correlazione stretta tra acne, brufoli e determinati alimenti, anche se una dieta ad alto indice glicemico, ricca cioè di zuccheri, sembra possa peggiorare manifestazioni già presenti
  • pulizia della pelle: in relazione ai brufoli si parla spesso di impurità, ma ciò non significa che siano connessi a una scarsa detersione cutanea. Anzi, paradossalmente, possono più facilmente fare la loro comparsa (o peggiorare) su pelli sottoposte a detersioni troppo frequenti e/o con prodotti particolarmente aggressivi, che possono danneggiare il film che protegge il tessuto cutaneo e finire per stimolare, di rimbalzo, una maggiore secrezione di sebo. D’altra parte, come vedremo, una scelta mirata dei prodotti per la pulizia quotidiana può contribuire a migliorare l’aspetto delle pelli con tendenza acneica
  • sole: molti ritengono che l’esposizione ai raggi solari migliori l’aspetto della pelle del viso e del corpo, “asciugando” eventuali brufoli. In realtà, non ci sono prove a sostegno di questo effetto positivo e, anzi, i raggi ultravioletti sarebbero in grado di stimolare la formazione di comedoni. Esiste anche una forma di acne che fa proprio la sua comparsa dopo l’esposizione ai raggi solari. Non a caso, in generale, a chi ha una pelle a tendenza acneica si consiglia l’uso di un fotoprotettore (ossia una crema solare) specifico.

 

Come eliminare i brufoli senza lasciare cicatrici

La tentazione di spremere i brufoli con l’obiettivo di farli sparire è fortissima. Ma al riguardo gli specialisti non hanno dubbi: non va fatto. In caso contrario, infatti, si rischia di favorire un peggioramento dei sintomi e una diffusione dell’infiammazione, senza dimenticare che le mani sono spesso portatrici di germi e quindi possono essere veicolo di infezione (per lo stesso motivo meglio non grattarsi anche nel caso si avverta prurito in prossimità dei brufoli). Inoltre, spremendoli è alto il rischio di lasciare segni sulla pelle, anche indelebili, come macchie e cicatrici.

Un brufolo isolato in genere tende a scomparire da solo senza richiedere particolari interventi. In caso di acne, invece, i trattamenti disponibili sono molti e diversificati e hanno essenzialmente lo scopo di guarire le lesioni presenti, evitare lo sviluppo di nuove e prevenire la comparsa di cicatrici. Per farlo, devono essere in grado di limitare/contrastare il più possibile quei fattori che possono contribuire alla comparsa dei brufoli, come l’eccessiva produzione di sebo, l’accumulo eccessivo di cellule nei follicoli, la proliferazione batterica, l’infiammazione.

Esistono sia farmaci topici, cioè da applicare sulla pelle, o da prendere per bocca, sia rimedi non farmacologici: la scelta dipende dall’entità e dal tipo di acne, ma anche dalle caratteristiche del soggetto, per cui è assolutamente fondamentale rivolgersi a un dermatologo che valuterà il singolo caso (in genere è sufficiente la visita, anche se in alcuni casi possono essere indicati ulteriori accertamenti, per esempio esami del sangue). Anche se alcuni rimedi non richiedono la prescrizione, è sempre opportuno avvalersi del parere del medico, anche perché va ricordato che i trattamenti anti-acne possono richiedere anche diverse settimane di uso prima di mostrare segni di miglioramento e non sono scevri da possibili effetti collaterali.

Nelle forme lievi e moderate, caratterizzate per lo più da comedoni (punti neri e bianchi) e brufoli arrossati (papule) e/o con punta bianca (pustole), si può fare ricorso a trattamenti topici (gel, lozioni, creme) a base di sostanze che hanno un’azione cheratolitica/esfoliante (cioè che aiuta anche a rimuovere gli strati più superficiali della pelle) e antimicrobica. Queste sostanze possono essere usate da sole o in combinazione con altri principi attivi come i retinoidi topici (derivati della vitamina A), che hanno un effetto cheratolitico, di normalizzazione della desquamazione cutanea, di liberazione dei follicoli ostruiti e di riduzione dell’infiammazione.

Nelle forme più gravi, caratterizzate, oltre che da brufoli, dalla presenza di noduli sottocutanei e cisti profonde piene di pus, o in quelle che non rispondono ad altri trattamenti, è bene fare riferimento al dermatologo, che saprà identificare le cause e prescrivere la terapia più appropriata.

Trattamenti non farmacologici, ma da effettuarsi comunque sotto controllo medico, possono comprendere:

  • peeling, ossia trattamenti che permettono la rimozione dello strato cutaneo più superficiale attraverso l’applicazione sulla cute di sostanze ad azione esfoliante come l’acido salicilico o l’acido glicolico (peeling chimico) o tramite sfregamento sfruttando strumenti specifici (peeling meccanico)
  • terapie che sfruttano la luce per migliorare i sintomi acneici (come terapia fotodinamica o luce pulsata).

 

È importante anche la scelta, per la routine di tutti i giorni, di cosmetici adatti (dal detergente al tonico, dall’idratante alla crema solare, dalla maschera ai prodotti per il trucco e per la rasatura).

Oltre a optare per quelli che non favoriscono la comparsa dei brufoli (non comedogenici, cioè che non favoriscono l’occlusione dei pori), in molti casi si possono acquistare prodotti che contengono in aggiunta sostanze dotate di una qualche azione terapeutica (purificante e seboregolatrice, cheratolitica, antimicrobica/antisettica, antinfiammatoria). Sono preziosi nelle forme acneiche lievi, ma anche nelle forme moderate o gravi possono aiutare a ridurre gli effetti collaterali della cura in atto e quindi migliorare l’aderenza alla stessa. Per questo, anche per la loro scelta è bene affidarsi ai consigli del dermatologo.

Per la detersione quotidiana (da eseguire non più di due volte al giorno e con gesti delicati) di pelli con brufoli e acne, è consigliabile per esempio un detergente appositamente formulato (solido, liquido, in gel o schiuma), con un pH pari a 5,5. Può inoltre essere addizionato con specifiche sostanze (la scelta più adatta dipende dal tipo di acne o dalla fase di trattamento in cui ci si trova): per esempio, in caso di acne infiammatoria lieve, cioè con brufoli in quantità non elevata, può essere preferibile un detergente con l’aggiunta di ingredienti antisettici. Anche per la rasatura può essere consigliabile il ricorso a schiume o gel da barba contenenti antisettici.

La pelle acneica è fragile e sensibile, anche perché la naturale barriera protettiva cutanea è alterata dai trattamenti cui è sottoposta; possono quindi essere utili cosmetici ad azione idratante (cioè capaci di fissare/o trattenere acqua sulla cute). Anche i solari sono importanti per proteggere la pelle acneica, tanto più che molti trattamenti contro i brufoli sono fotosensibilizzanti (rendono cioè la cute particolarmente sensibile al sole).

Il make-up non è bandito, anzi, il trucco correttivo (o camouflage) può fornire un importante sostegno estetico e psicologico, a patto di scegliere prodotti specifici ad azione coprente, ma non comedogenici né irritanti.

Infine, in combinazione con i trattamenti dermatologici, può essere valutato, sempre sentendo il parere del medico, anche il ricorso a integratori alimentari contenenti micronutrienti preziosi (anche in ottica preventiva) per la salute della pelle che agiscono, da soli e in sinergia tra loro, per mantenere il naturale equilibrio cutaneo.

Come prevenire i brufoli

Per prevenire la comparsa dei brufoli, ma anche la loro ricomparsa o peggioramento, è consigliabile:

  • evitare di spremere punti neri e brufoli già presenti ed evitare di toccarsi la pelle con le mani non adeguatamente lavate
  • detergere la pelle con prodotti e gesti delicati evitando, soprattutto se si ha la tendenza a sviluppare manifestazione acneiche, di esagerare con la frequenza dei lavaggi
  • scegliere cosmetici e prodotti per il make-up non comedogenici, cioè che non favoriscono l’occlusione dei pori
  • svolgere le operazioni di rasatura e depilazione con delicatezza, evitando il più possibile traumatismi alla pelle e ai follicoli piliferi
  • evitare attriti o pressioni prolungate a livello cutaneo
  • lavare con regolarità i capelli, soprattutto se tendono a diventare grassi e untuosi, evitando che stiano a contatto con la pelle del viso
  • non far mancare nella propria dieta (eventualmente anche con l’ausilio di integratori specifici) i micronutrienti amici della pelle.

 

Fonti

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