Avere la pelle secca, squamosa e ruvida al tatto è un problema comune in tutte le fasce di età, ma che spesso si amplifica con l’invecchiamento. Affinché la pelle si mantenga in salute e con un aspetto “normale” è di fondamentale importanza il contenuto di acqua dello strato corneo, lo strato più esterno della cute a diretto contatto con l’ambiente.
La perdita della funzione di barriera della pelle è infatti un fattore centrale nello sviluppo di pelle secca, desquamazione ed eczema. Un buon trattamento quotidiano con prodotti formulati specificamente per la pelle irritata, secca e tendente alla desquamazione può però rivelarsi un valido alleato. 

Desquamazione della pelle: di cosa si tratta?

Quando si parla di desquamazione cutanea ci si riferisce alla perdita dello strato più superficiale dell’epidermide, noto come strato corneo. La desquamazione causa un accumulo sulla pelle di squame, che non sono altro che lamelle cornee che si staccano dalla superficie cutanea.
La presenza di squame è tipica della pelle secca e disidratata. La desquamazione può verificarsi anche a causa di un danno cutaneo diretto, come per esempio in caso di un eritema solare o di un’ustione, oppure può essere un segno di alcune patologie dermatologiche, come l’eczema.
Le squame possono avere caratteristiche diverse: possono essere fini e leggere, a forma di scaglie di pesce, grasse e untuose ecc. Anche il loro colore può variare: dal grigio-biancastro al giallo o all’argentato.
La presenza di desquamazione, a seconda della causa sottostante, può essere associata anche ad altri segni e sintomi come estrema secchezza, arrossamento, prurito o bruciore.

Desquamazione della pelle: le cause

La pelle è la prima linea di difesa dell’organismo. Grazie alla sua azione di barriera, evita l’entrata di sostanze esterne e allo stesso tempo regola il passaggio dell’acqua. Questa funzione è resa possibile dalla presenza nel suo strato più superficiale, ovvero l’epidermide, di specifiche cellule, i cheratinociti, tenute ben coese tra loro da giunzioni intercellulari e da lipidi, le ceramidi. Il tutto è completato da un rivestimento lipidico ulteriore, rappresentato dal sebo, che impermeabilizza la pelle dall’esterno.
Quando i lipidi sono presenti in quantità ridotta e/o i cheratinociti non sono ben saldi tra loro, la pelle perde la sua funzione di barriera ed è quindi favorita la perdita d’acqua. Il risultato è una pelle secca e desquamante che appare meno luminosa e arida e che, al tatto, risulta ruvida. Inoltre, una pelle di questo tipo, oltre a dare un fastidioso prurito, aumenta il rischio di altri disturbi, come la dermatite da contatto (in quanto è più probabile la penetrazione di allergeni) e di infezioni.
La nostra pelle è regolarmente esposta a elementi ambientali che possono irritarla e danneggiarla. Questi includono sole, vento, calore, clima freddo e secco. L’eccessiva e ripetuta esposizione a questi agenti può favorire la pelle secca e la sua desquamazione. Lo stesso vale in caso di esposizione a sostanze chimiche aggressive, detergenti, solventi. Ci sono poi casi in cui la pelle tende a seccarsi a causa di particolari malattie e condizioni, come la psoriasi, la dermatite atopica, la dermatite seborroica, l’ipotiroidismo e l’insufficienza renale, o trattamenti topici prolungati con il cortisone, che secca la pelle e la assottiglia. Ma vediamo più nel dettaglio quali sono i fattori che possono favorire questi problemi cutanei.

Condizioni ambientali

In generale la secchezza e la desquamazione cutanee sono tanto più intense quanto più sono basse la temperatura ambientale e l’umidità relativa dell’aria, sebbene giochi un ruolo importante anche la predisposizione costituzionale. Avere la pelle secca e desquamante è quindi un’evenienza molto comune in inverno. Il rischio sussiste però anche in estate per via dell’esposizione al sole: le radiazioni ultraviolette inducono uno stato infiammatorio di intensità variabile e un ispessimento dello strato corneo.

Abitudini sbagliate

Anche alcune abitudini scorrette possono favorire la desquamazione della pelle. Ad esempio, stare sotto una doccia troppo calda o troppo a lungo può sì regalare una gradevole sensazione, ma a caro prezzo per la pelle, che poi risulterà più arida. Lo stesso vale se si utilizzano detergenti aggressivi o si ha l’abitudine di passare il guanto di crine per rimuovere le cellule morte: in entrambi i casi si danneggia il film idrolipidico superficiale, alterando la barriera cutanea.

Desquamazione della pelle del viso e delle gambe

L’aumentata desquamazione associata alla secchezza cutanea può interessare diverse aree del corpo, ma le zone in cui è più evidente e percepita sono senz’altro il viso e le gambe.
Il viso, insieme alle mani, è la parte del nostro corpo più esposta agli agenti atmosferici e quindi può risentire maggiormente del loro effetto. Inoltre, rispetto ad altre aree del corpo, presenta un’epidermide e uno strato corneo più sottili. Proprio per questi motivi è frequente rilevarne la secchezza. Inizialmente questa può essere avvertita sotto forma di tensione e ruvidezza, ma se non si interviene in alcun modo la situazione può peggiorare e la cute può diventare molto tesa, desquamata e pruriginosa.
La secchezza e la tendenza alla desquamazione della pelle delle gambe è il “cruccio” di molte donne. In questa zona, a causa anche di una minore concentrazione di ghiandole sebacee, il film idrolipidico di protezione è minore, e quindi la pelle può seccarsi con più facilità e diventare ruvida. Spesso l’estrema secchezza è attribuibile a comportamenti o stili di vita non ottimali, dall’uso di saponi troppo aggressivi a lavaggi frequenti e prolungati, dall’eccessiva esposizione al sole fino alla mancata cura della pelle. La desquamazione della pelle delle gambe può insorgere in particolare dopo una prolungata esposizione al sole.

Come avere una pelle più idratata e sana

Prendersi cura della propria pelle ogni giorno mantenendola idratata è il primo passo per garantirne il benessere e per la prevenzione della secchezza cutanea. La prima regola è bere tanto, soprattutto se l’aria è molto secca, mentre in inverno per aumentare l’umidità negli ambienti chiusi si può considerare l’uso di un umidificatore. Inoltre, è utile seguire alcuni accorgimenti quando ci si lava, come non stare troppo a lungo sotto la doccia, evitare l’acqua bollente e utilizzare detergenti specifici per pelli secche. Infine, dopo essersi asciugati, è buona regola applicare sulla pelle di tutto il corpo una crema idratante o emolliente, preferendo prodotti senza conservanti, coloranti e profumi. La scelta è ampia: si va dagli ultimi ritrovati idratanti contenenti ceramidi, a prodotti a base di sostanze emollienti come il burro di karité, la vitamina E e la vaselina.

Emollienti e idratanti

Negli ultimi anni la ricerca ha fornito nuovi dati per comprendere come gestire la pelle secca, focalizzando l’attenzione sulla componente grassa della cute, sull’organizzazione dello strato corneo e sui fattori coinvolti nell’idratazione naturale. Alla luce di questi studi oggi c’è ampio consenso nell’includere i lipidi fisiologici (ceramidi) nelle creme emollienti per la pelle secca.
Tra i fattori naturali di idratazione più usati nelle creme idratanti ci sono l’urea e l’acido lattico: la prima viene usata come umettante, mentre l’acido lattico viene spesso usato per le sue proprietà cheratinolitiche.

Alimentazione e integratori

La pelle secca e arida può essere nutrita anche dall’interno. Corrette abitudini alimentari che prevedano l’assunzione di frutta e verdura in abbondanza aiutano a idratare la pelle dall’interno e a fornire tutta una serie di vitamine e sostanze antiossidanti benefiche. Questi micronutrienti sono infatti utili per migliorare l’elasticità cutanea e aiutano a contrastare lo stress ossidativo, che può aggravare le condizioni di una pelle già sofferente e accelerarne l’invecchiamento. In presenza di una carenza di questi nutrienti o di un aumentato fabbisogno è necessario consultare il medico, che potrà valutare il ricorso a integratori specifici.

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