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Elastina

È citata quasi sempre in coppia con il collagene, ma l’elastina ha un ruolo ben preciso: è responsabile dell’elasticità e della resistenza di tessuti e organi, ed è coinvolta in primo piano nei processi di invecchiamento dell’organismo.

È grazie all’azione dell’elastina, infatti, se la pelle si adatta ai movimenti del corpo, torna al suo posto dopo essere stata pizzicata o tirata, si adegua ai cambiamenti di peso e di conformazione.
Ma non solo. Le fibre elastiche, di cui l’elastina è il principale componente, sono presenti quasi ovunque nell’organismo e sono essenziali per una grande varietà di funzioni, come la respirazione, la circolazione sanguigna o la cicatrizzazione delle ferite.

L’elastina è particolarmente preziosa perché già a partire dai 20 anni la sua produzione comincia a diminuire fino quasi ad annullarsi. Ecco perché è così importante preservarla e mantenerla.

Che cos’è l’elastina

L’elastina è una proteina prodotta naturalmente dai fibroblasti, cellule del tessuto connettivo, ed è la componente principale delle fibre elastiche, sottili fasci di proteine che danno forza, elasticità e flessibilità al tessuto connettivo.

Le fibre elastiche si trovano nell’intricato reticolo che si forma negli spazi tra le cellule (ovvero, la matrice extra-cellulare), dove danno sostegno strutturale a organi e tessuti come l’aorta e i vasi sanguigni, il cuore, i legamenti e i tendini, i polmoni e la pelle.

Grazie alle proprietà elastiche fornite da questa proteina, per esempio, l’aorta si dilata e si restringe a seconda della pressione sanguigna, gli alveoli polmonari si allargano e si comprimono mantenendo la giusta pressione, e i tendini si allungano e si ritirano assecondando il movimento di muscoli e articolazioni.

Come già detto, è una sostanza preziosa e da preservare con cura, perché è prodotta dal corpo perlopiù fino alla fine della pubertà: la sua produzione è massima durante il periodo neonatale e, in condizioni fisiologiche, il suo rinnovamento è praticamente nullo. È “programmata” per durare a lungo, con un’emivita di circa 70 anni, ed è infatti una delle proteine sintetizzate dall’organismo più resistenti e difficile da degradare.

La produzione naturale di elastina si riattiva quando la pelle subisce un trauma, come un’ustione o una ferita, ma l’elastina di nuova formazione è meno efficiente e più debole, e il processo di rigenerazione cutanea ha come esito un tessuto meno elastico di quello originario.

L’importanza dell’elastina per pelle e capelli

Nella pelle le fibre elastiche si localizzano nel derma, lo strato intermedio della cute, al di sotto dell’epidermide e al di sopra dell’ipoderma. Le fibre elastiche si intersecano tra di loro negli spazi tra le cellule, formando un reticolo tridimensionale che attraversa tutto lo spessore del derma perpendicolarmente e parallelamente alla superficie della pelle.

L’organizzazione dell’elastina in fibre e il loro posizionamento nel derma sono le caratteristiche che rendono la cute elastica, cioè in grado di allungarsi e piegarsi per poi tornare alle condizioni originarie.

Inoltre, l’elasticità della pelle è importante anche per garantire una crescita ottimale dei capelli. Nel derma, infatti, sono ancorati i follicoli piliferi, le strutture responsabili della produzione e della crescita dei capelli. Se il derma diventa rigido o infiammato, può aggravare il fenomeno della caduta dei capelli.

Quando l’elastina diminuisce o è danneggiata, il meccanismo che garantisce l’elasticità della pelle si può inceppare, e le trazioni della pelle lasciano il segno più a lungo. È ciò che accade, per esempio, con la formazione delle prime rughe, tipicamente le zampe di gallina nel contorno occhi e i solchi intorno alla bocca. Oppure con le cosiddette “pieghe da sonno”: al mattino è frequente che la pelle del viso porti i segni della posizione assunta durante la notte e della pressione sul cuscino. Questi solchi nei bambini e negli adolescenti spariscono molto rapidamente, mentre la pelle matura impiega più tempo a distendersi.

In altri casi, quando la nostra pelle si estende o si restringe rapidamente, può verificarsi la rottura delle fibre di collagene e di elastina, con la formazione di smagliature. È quello che può capitare quando c’è un dimagrimento importante e brusco o un aumento significativo e rapido di peso, oppure quando si ha una crescita muscolare rapida, tipicamente nell’allenamento con i pesi.

Le smagliature sono caratteristiche anche di fasi della vita in cui l’accrescimento è influenzato dalle variazioni ormonali, come durante la crescita rapida che avviene durante la pubertà o durante la gravidanza. Le fluttuazioni degli ormoni, infatti, possono influenzare l’integrità delle fibre elastiche, anche se non è ancora chiaro perché questo avvenga in alcuni soggetti più che in altri.

Elastina e invecchiamento

L’invecchiamento cutaneo è dovuto a molti fattori diversi ed è un processo che coinvolge tutte le strutture della pelle e degli annessi cutanei, come capelli e unghie. Le sue conseguenze più evidenti alla vista sono le rughe profonde e le macchie, il rilassamento cutaneo, la perdita di compattezza, tono ed elasticità, la secchezza e la scarsa idratazione, il colorito spento.

Le fibre di elastina, in particolare, a causa dello scarso ricambio subiscono nel corso della loro esistenza decennale ripetuti insulti ambientali e meccanici. L’invecchiamento cronologico, quello determinato dal semplice passare del tempo, comporta nell’uomo e nella donna la progressiva erosione del “capitale elastico” della pelle che, come abbiamo già detto, non viene reintegrato in modo significativo con la produzione di nuova elastina.

Inoltre, nella donna le variazioni ormonali della menopausa hanno tra i loro bersagli specifici anche il derma. A causa soprattutto della diminuzione di estrogeni, la pelle si assottiglia e l’attività dei fibroblasti rallenta ulteriormente e, di conseguenza, anche la produzione di collagene, elastina e di altre molecole importanti per l’idratazione della pelle, come i glicosaminoglicani.

Vi sono poi alcuni fattori di tipo ambientale che possono accelerare la perdita di elasticità della pelle. Lo smog e il fumo di tabacco, per esempio, favoriscono la produzione di radicali liberi e lo stress ossidativo, oltre alla sintesi di enzimi, come le metalloproteinasi, che sono in grado di degradare l’elastina e altri componenti del tessuto connettivo.

Infine, un altro fattore che danneggia l’elastina è il fotoinvecchiamento. L’esposizione ai raggi solari ripetuta e prolungata nel corso degli anni modifica in modo sostanziale l’organizzazione e la disposizione delle fibre elastiche nel derma: gli “elastici” si rompono, si spezzano in più frammenti disordinati e ingarbugliati, e la struttura dell’elastina si danneggia. Il reticolo ordinato lascia il posto a una struttura disorganizzata che ha perso efficienza.

Questo fenomeno, chiamato elastosi solare, è visibile molto spesso anche a occhio nudo. Le parti del corpo che sono quasi sempre protette dal sole invecchiano a un ritmo molto più lento rispetto a quelle esposte tutto l’anno. Basta mettere a confronto la pelle di mani e piedi, per esempio.

Come preservare l’elastina

Sebbene esista più di un trattamento per favorire una maggiore produzione di collagene e di acido ialuronico, quando si parla di elastina non vi sono trattamenti consolidati che si siano dimostrati efficaci nell’indurre un significativo aumento di questa proteina nella pelle.  Per questo è fondamentale proteggere le fibre di elastina e preservarne la funzionalità.

Per farlo la protezione dai raggi del sole è essenziale. L’elastosi solare non è l’esito di un’unica scottatura, ma è presente quando si verifica un danno cumulativo nel corso degli anni. Questo significa che è necessario proteggersi dai raggi ultravioletti tutto l’anno. Le zone scoperte della pelle come viso e mani, che anche d’inverno sono esposte al sole, devono essere difese con creme, stick e altri prodotti con un fattore di protezione adeguato da applicare ogni volta che ci si trovi all’aperto. In particolare, sono particolarmente sensibili al fotoinvecchiamento le zona del contorno occhi e labbra.

Quando ci si espone volontariamente al sole per ottenere un incarnato abbronzato è importante seguire i consigli dei dermatologi: evitare le ore centrali della giornata e applicare su viso e corpo una protezione solare resistente all’acqua con fattore di protezione adeguato al proprio fototipo, utilizzando una quantità adeguata di prodotto e rinnovando frequentemente, almeno ogni due ore, l’applicazione.

Per preservare l’elastina si può agire anche intervenendo contro i radicali liberi. Questi ultimi, infatti, possono attivare alcuni enzimi responsabili della degradazione delle fibre elastiche. Oltre a smettere di fumare, si può fare riscorso a sostanze specifiche antiossidanti, sia sotto forma di nutrienti contenuti in integratori alimentari, sia come ingredienti di prodotti cosmetici da spalmare sulla pelle.

Hanno dimostrato una certa efficacia principi attivi come rame, zinco, vitamina A (in particolare sotto forma di retinolo e retinoidi), C ed E, spesso presenti nei preparati multaviminici.
Anche un’alimentazione sana, ricca di antiossidanti, può allungare la vita dell’elastina: alimenti come frutta, verdura e frutta secca sono ricchi di queste preziose molecole.

In generale l’utilizzo di creme o maschere esfolianti, stimolando il rinnovamento cellulare, potrebbe favorire l’attività dei fibroblasti, e quindi la produzione di collagene ed elastina.

Vi sono poi diverse soluzioni proposte dalla medicina estetica che potrebbero migliorare l’elasticità della pelle, come la dermoabrasione, il microneedling, il laser, così come l’utilizzo di creme o maschere esfolianti, che stimolano con tecniche diverse il metabolismo dei fibroblasti.

L’elastina utilizzata nei prodotti di cosmesi (creme, sieri o gocce, maschere) per la cura del corpo e del viso, spesso insieme a ingredienti rassodanti e idratanti, può migliorare l’aspetto della pelle, rendendo la cute più morbida e compatta, perché contribuisce a formare un film idratante e protettivo sulla cute, ma nella maggior parte dei casi non è in grado di penetrare fino al derma e di aumentare l’elastina endogena. Così come i prodotti per capelli, sia maschere, sia prodotti per lo styling, nei quali l’elastina si deposita sulla superficie del fusto.

Fonti

  • Baumann MD et al. Clinical Relevance of Elastin in the Structure and Function of Skin. Aesthetic Surgery Journal Open Forum, Volume 3, Issue 3, September 2021, ojab019, https://doi.org/10.1093/asjof/ojab019
  • NIH - National Library of Medicine. Medlineplus. ELN Gene - Elastin https://medlineplus.gov/genetics/gene/eln/
  • NIH - National Library of Medicine. Medlineplus. Aging changes in skin https://medlineplus.gov/ency/article/004014.htm
  • Weihermann AC et al. Elastin structure and its involvement in skin photoageing. International Journal of Cosmetic Science, 2017 Jun;39(3):241-247. doi: 10.1111/ics.12372.
  • Cohen BE et al. The Role of Elastic Fibers in Scar Formation and Treatment. Dermatol Surg. 2017 Jan;43 Suppl 1:S19-S24. doi: 10.1097/DSS.0000000000000840.