È la linea di integratori alimentari che possono aiutarti a mantenere pelle e capelli sani per tutto l’anno grazie ai loro complessi multivitaminici.
Mancanza di melanina: cause, sintomi e trattamenti
La melanina è una delle sostanze autoprodotte dall’organismo: non tra le più conosciute, ma sicuramente quella dagli effetti più evidenti. La melanina è infatti responsabile della pigmentazione di molte parti del corpo umano: determina il colore della pelle e quello delle iridi degli occhi, influisce sul colore dei capelli e sulla pigmentazione delle unghie, e così via. È, quindi, letteralmente il “colorante naturale” dell’organismo. Tuttavia, può accadere che la sua produzione venga limitata o interrotta e che si verifichino carenze più o meno gravi. È per questo, ad esempio, che non è raro vedere piccole o grandi macchie bianche sulla pelle: di solito, non è qualcosa di cui preoccuparsi eccessivamente, ma conoscere e porre rimedio alle cause del problema è un ottimo modo per prendersi cura della propria pelle e dei propri capelli, evitando guai più seri in futuro. Scopriamo quindi quali sono le cause, le manifestazioni e i rimedi della carenza di melanina nella pelle in una piccola guida per orientarsi nel vasto mondo connesso a questo pigmento.
Melanina: cos’è e dove si trova
Innanzitutto è necessario parlare di melanine, al plurale, piuttosto che di melanina al singolare: esistono infatti più tipi di pigmenti, che possono essere neri, bruni o rossastri. È inoltre necessario sapere che non tutti gli organismi umani ne possiedono la stessa quantità, ed è giusto così: il corpo umano si “adatta” a condizioni di vita e a ambienti molto differenti tra loro e di conseguenza – generalmente in relazione all’esposizione ai raggi UV – di generazione in generazione può cambiare anche la predisposizione e la capacità di produrre melanina. È esattamente per questo motivo che alcuni individui hanno naturalmente una pelle più scura, con tinte tendenti al castano scuro o al bruno, e altri una carnagione molto pallida, che si basa su colori rosati o olivastri. La prima “categoria”, ovvero la melanina che produce pigmenti scuri, è detta eumelanina; la seconda, invece, che produce pigmenti rosso-giallastri, si chiama feomelanina. È quindi responsabile del colore più o meno scuro della pelle dei diversi e vari gruppi etnici che compongono l’umanità.
In generale, qualunque sia il tipo di melanina prodotto dall’organismo, questo pigmento si trova in varie zone del corpo: è contenuto in gran quantità, sotto forma di granuli, nelle cellule dell’epidermide, così come nei capelli e nel tessuto sotto l’iride; ma si riscontra anche nel midollo, nelle ghiandole surrenali, nella parte interna dell’orecchio e in alcune tipologie di neuroni.
La melanina non è direttamente presente negli alimenti che compongono il normale regime alimentare di un essere umano; esistono, però, dei cibi in particolare che contengono vitamina A, beta-carotene e sali minerali ideali per stimolare la produzione di melanina nell’organismo, che è a carico di alcune cellule dette “melanofori” o “melanociti”.
I sintomi di una carenza di melanina
Come è facile immaginare, il principale e più caratteristico sintomo della scarsità di melanina è la perdita del colore naturale della cute, che sia essa rosata, rossiccia, olivastra, bruna o molto scura. La comparsa di tale decolorazione avviene solitamente in prevalenza sulle gambe (in particolare sulle ginocchia e le altre articolazioni), ma può localizzarsi in molte altre parti del corpo, compresi il viso, il collo e le mani. Le zone decolorate appaiono di un bianco eburneo oppure di un colore più chiaro rispetto a quello del tessuto “normale”, e sono di forma tondeggiante o allungata. Molte persone che presentano questo sintomo sono spesso affette da vitiligine, una disfunzione caratterizzata proprio dalla carenza di melanine: le chiazze decolorate sono particolarmente evidenti sul volto e attorno a occhi e bocca; in generale sono zone molto sensibili alla luce solare ed è pertanto essenziale proteggerle dall’esposizione diretta con un alto fattore di protezione (SPF). La vitiligine colpisce all’incirca l’1% della popolazione.
Una carenza di melanina che è invece sotto gli occhi di tutti, perché riguarda non solo una fetta, ma tutta la popolazione nella sua interezza, è la mancanza del pigmento nei capelli: la perdita del naturale colore dei capelli è uno dei segni più evidenti dell’invecchiamento; ha inizio attorno ai trent’anni e appare più marcatamente dopo i quaranta (specie in associazione allo stress), spingendo molte persone verso la decisione di colorare la chioma con tinte artificiali. I ben noti “capelli bianchi” sono quindi, in realtà, capelli naturalmente decolorati, in cui l’assenza di melanina ha comportato la perdita del colore originario. In questo caso non c’è proprio nulla di patologico: si tratta di un fenomeno fisiologico, che interessa tutti i tipi di capelli e che ognuno, prima o poi, è costretto a sperimentare.
Mancanza di melanina: da cosa può dipendere?
Cosa può causare una carenza di melanina? I fattori sono vari e ancora in fase di studio: molto spesso le motivazioni vanno ricercate in cause di tipo genetico, altre volte invece in specifiche carenze nutrizionali, nell’uso di alcuni farmaci o in un’insufficiente o scorretta esposizione ai raggi del sole; infine, tra le cause più comuni della mancanza di pigmentazione della pelle si annoverano anche alcune patologie dermatologiche, come dermatiti, malattie infiammatorie o traumi (cicatrici).
Abbiamo già fatto cenno, ad esempio, alla carenza di melanina connessa alla vitiligine, un inestetismo cutaneo cronico che si trasmette per via genetica (ereditandola di generazione in generazione) o – più raramente – che compare senza una motivazione ben chiara. Quel che è chiaro è che la vitiligine deriva da un meccanismo di autodifesa dell’organismo che – in un eccesso di zelo – attacca per errore i melanociti in zone ben delimitate della pelle.
Carenza di melanina: consigli e rimedi
Se la causa della carenza di melanina è da ricercare nella vitiligine, allora è necessario rivolgersi a un dermatologo per riuscire a ripristinare il colore naturale della pelle. Il fattore estetico, in questa patologia, può infatti compromettere la salute psico-emotiva della persona che ne soffre e costituire un problema delicato ma urgente da affrontare.
Solitamente, però, le cause della mancanza di melanina sono altre e possono essere curate in vari modi, seguendo i consigli di un medico specialista e di dermatologi. Una delle strategie più raccomandate è quella della fototerapia: il trattamento con prolungate esposizioni al sole, ma solo sotto attenta osservazione e nelle condizioni di maggior beneficio per la pelle (nelle ore migliori, con fattore di protezione, ecc.), dà ottimi risultati a lungo termine nella stimolazione dei melanociti e nella conseguente produzione di melanina.
L’effetto, tuttavia, ha una durata limitata e questa terapia non è sempre praticabile. È dunque molto importante seguire uno stile di vita sano ed equilibrato, evitando fattori nocivi per la pelle (come il fumo) e adottando un’alimentazione completa e bilanciata. Nel caso della melanina, però, attenzione a non confondere gli alimenti che ne aiutano la stimolazione (quelli ricchi di vitamina C, ad esempio, come agrumi e verdura a foglia verde) con quelli che semplicemente modificano la pigmentazione (ovvero i cibi ricchi in betacarotene, contenuto in tutti gli alimenti di colore arancione). Alcuni integratori alimentari di vitamina C, vitamina E e licopene sono un valido aiuto contro la carenza di melanina, perché ne stimolano la produzione e – allo stesso tempo – aiutano a mantenere la pelle elastica e idratata.
Bisogna poi ricordare l’importanza dell’uso di detergenti delicati e di creme idratanti, per pelle sensibile o per pelle secca, che possono essere utile in caso di depigmentazione causata da dermatiti e da patologie dermatologiche.