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Prima o poi quasi tutti si trovano a fare i conti con le antiestetiche macchie scure della pelle. Se fino a non molto tempo fa queste iperpigmentazioni erano prerogativa soprattutto degli anziani, oggi è sempre più frequente il loro riscontro anche in individui giovani, complice l’eccessiva esposizione ai raggi solari.

Macchie scure sulla pelle: come si presentano

Le macchie scure sulla cute sono molto comuni. L’iperpigmentazione della pelle determina un’alterazione del normale colorito cutaneo, conseguenza di un’aumentata produzione di melanina o delle cellule che la producono, ovvero i melanociti, oppure di entrambi i fattori.

La melanina è il pigmento che determina il colore della pelle, dei capelli e dei peli. La quantità di melanina presente incide sulla colorazione più o meno scura della pelle. Esistono diversi tipi di iperpigmentazioni, ma in genere quando si parla di macchie scure ci si riferisce al problema delle macchie solari, in particolare alle lentigo solari, chiamate anche lentigo senili, e al melasma.

Le lentigo solari sono macchie scure e circoscritte, legate a una distribuzione non uniforme della melanina. Hanno forma irregolare, dimensioni variabili da pochi millimetri a uno o due centimetri e un colore che va dal marrone chiaro al nero. Compaiono su viso e corpo, ma nella maggior parte dei casi si formano su volto e decolleté, dorso delle mani e braccia.

Il melasma, più comune nelle donne, in particolare durante la gravidanza, si presenta con chiazze brune localizzate soprattutto nell’area del volto. Le chiazze hanno dimensioni di diversi centimetri, con contorno irregolare e tendono a confluire tra loro. Il colore di questo tipo di pigmentazione va dal bruno al grigiastro. Le zone del viso più spesso interessate sono la fronte, il contorno occhi e le labbra, soprattutto il labbro superiore.

Un tipo particolare di iperpigmentazioni è rappresentato da lentiggini ed efelidi, che spesso vengono erroneamente confuse tra loro. Le lentiggini sono causate da un accumulo di melanina e possono manifestarsi in diverse parti del corpo, indipendentemente dall’esposizione della pelle alla luce del sole. Non è quindi raro osservarle, oltre che sul viso, anche su gambe, spalle e schiena.

Esposizioni solari intense e prolungate possono accentuare e rendere più numerose queste macchiette brunastre piane e di forma irregolare. In genere compaiono durante l’infanzia e con la crescita possono aumentare di numero e intensità.

Le efelidi sono fitti puntini brunastri, più o meno rotondeggianti, che compaiono solo nelle zone esposte alla luce solare fin dalla giovane età. Hanno una base costituzionale e sono più comuni in individui con cute chiara e capelli rossicci. Rispetto alle lentiggini, le efelidi presentano un colorito più chiaro e una variazione stagionale: la loro visibilità aumenta in estate, in seguito all’esposizione solare, e si attenua in inverno.

Macchie scure sulla pelle: i fattori scatenanti

Il principale fattore coinvolto nella formazione delle lentigo solari è l‘esposizione al sole. Non a caso queste macchie pigmentate si sviluppano soprattutto sulle aree corporee più esposte ai raggi solari. L’incidenza delle lentigo solari aumenta con l’età, tant’è che più del 90 per cento delle persone sopra i 50 anni le sviluppa.

Queste macchie solari, insieme alle rughe, sono considerate un segno clinico dell’invecchiamento (o meglio, fotoinvecchiamento) della pelle. Studi recenti, tuttavia, indicano che, indipendentemente dai raggi UV, altri fattori ambientali possono contribuire al loro sviluppo, in particolare le polveri sottili presenti nell’aria. In genere le macchie solari sono legate a un aumento dei melanociti e a una loro maggiore attività nel produrre melanina e nel distribuirla ai cheratinociti, ovvero le cellule dell’epidermide.

I principali fattori favorenti lo sviluppo del melasma, oltre all’esposizione ai raggi solari o artificiali (lampade abbronzanti), sono la gravidanza, l’assunzione di contraccettivi orali (pillola anticoncezionale), la predisposizione genetica e gli ormoni femminili. Questa osservazione fa supporre che una stimolazione ormonale sia in grado di incrementare la sintesi di melanina da parte dei melanociti.

Come trattare le macchie scure sulla pelle

Esistono diversi trattamenti con cui è possibile contrastare le macchie scure della pelle, ma prima di metterle in atto è fondamentale arrivare a una diagnosi. In genere il dermatologo è in grado di capire la natura delle iperpigmentazioni sulla base della sola osservazione della cute. Nei casi dubbi, in cui si sospetti che le macchie possano essere espressione di una malattia, per esempio un melanoma o altri tumori cutanei, occorre eseguire un esame istologico.

Per individuare meglio le caratteristiche della macchia, per esempio la profondità, e quindi indirizzare meglio la terapia, possono essere di supporto anche alcune metodiche non invasive come la luce di Wood (per valutare la profondità del melasma), il colorimetro e la microscopia confocale.

I cardini del trattamento delle macchie scure sono rappresentati da:

  • prodotti depigmentanti locali
  • peeling chimici
  • crioterapia
  • laser specifici e luce pulsata
  • dermoabrasione

 

A seconda dei casi il dermatologo, dopo un’attenta diagnosi, valuta quale sia la terapia più indicata e l’eventuale necessità di abbinare tra loro più trattamenti. Inoltre, visto il ruolo giocato dall’esposizione solare, si raccomandano sempre misure adeguate di fotoprotezione della pelle durante l’esposizione al sole.

Depigmentanti
Le sostanze depigmentanti possono essere utilizzate con discreti risultati in caso di melasma e lentigo solari. Inoltre, anche l’aspetto delle efelidi può migliorare con l’applicazione di creme schiarenti.

Questi rimedi da applicare localmente agiscono con meccanismi d’azione diversi, ma hanno tutti l’obiettivo di regolarizzare i livelli di melanina. Tra le sostanze schiarenti rientrano l’idrochinone (che necessita della prescrizione del medico), l’arbutina (una fonte naturale di idrochinone) e il rucinolo. Inoltre, si possono usare prodotti che accelerano il turnover cellulare come i retinoidi e gli alfa-idrossiacidi che favoriscono la dispersione del pigmento.

I trattamenti più efficaci e studiati per il melasma sono l’idrochinone e la crema a tripla combinazione a base di idrochinone, tretinoina e cortisone. In genere gli effetti delle creme antimacchia diventano evidenti dopo un paio di mesi.

Peeling chimici
Il peeling chimico agisce rimuovendo gli strati cutanei esterni, attenuando in questo modo macchie, cicatrici, acne e rughe. Questo tipo di trattamento consiste nell’applicazione da parte dello specialista dermatologo di una o più sostanze chimiche che progressivamente schiariscono la lesione attraverso un’esfoliazione degli strati superficiali della pelle e la stimolazione della componente cellulare del derma.

Tra le sostanze usate rientrano per esempio l’acido glicolico, l’acido piruvico e l’acido retinoico, che devono essere applicate dal dermatologo solo sulla macchia cutanea. Durante la seduta il paziente può avvertire una lieve sensazione di bruciore; in seguito, può comparire un arrossamento che scompare nell’arco di quattro, cinque giorni.

I peeling chimici non vanno eseguiti se la pelle è infiammata, durante la gravidanza e in allattamento, nel caso in cui si assumano farmaci fotosensibilizzanti e in presenza di ferite aperte o abrasioni cutanee. Inoltre, bisogna assolutamente evitare di esporsi al sole o a lampade abbronzanti per tutta la durata del trattamento. I peeling possono essere usati in combinazione ai trattamenti locali e sono da evitare durante la bella stagione.

Crioterapia
Questa tecnica viene usata per le lentigo solari. Si basa sull’uso di azoto liquido o protossido di azoto a temperature bassissime. L’obiettivo è determinare un danno epidermico a livello della macchia. Dopo il trattamento nell’area interessata compare rossore, seguito talvolta dalla formazione di una bolla e poi da crosticine. A guarigione avvenuta (dopo circa 10 giorni), la lentigo solare non sarà più evidente. Questo tipo di trattamento è efficace anche per il trattamento delle cheratosi seborroiche.

Laserterapia e luce pulsata
Alcuni strumenti laser e a luce pulsata possono essere usati per schiarire le lentigo solari, mentre l’uso in caso di melasma è più controverso. In genere sono necessarie più sedute per eliminare la lentigo solare, specialmente se questa è di grosse dimensioni. Quando si usa il laser, come per la crioterapia, è normale che dopo il trattamento compaiano arrossamento, gonfiore e crosticine.

Dermoabrasione
È una metodica che consente la rimozione meccanica e controllata degli strati superficiali della pelle. Tale rimozione è praticata mediante l’uso di appositi strumenti. Questa tecnica è generalmente utilizzata per trattare le cicatrici e le rughe più superficiali del viso e gli esiti da acne, ma può essere utilizzata anche per trattare le lentigo solari, sebbene non rappresenti il trattamento di prima scelta.

Diatermocoagulazione
Questo trattamento si basa sull’uso di un bisturi elettrico con cui si brucia la lesione e si distrugge superficialmente il tessuto senza ledere quello circostante. È un trattamento che può essere usato in caso di lentigo solari. Esso risulta più “aggressivo” dei precedenti trattamenti e può causare dolore e bruciore, motivo per cui lo si esegue in anestesia locale e solo in centri di dermatologia specializzati.

Come prevenire le macchie scure sulla pelle

Alcuni accorgimenti aiutano a ridurre il rischio di sviluppare macchie cutanee o di andare incontro a ricadute dopo i trattamenti antimacchie. Ecco i principali consigli per la prevenzione:

 

  • proteggere la pelle dai raggi ultravioletti utilizzando uno specifico prodotto solare con alto fattore protettivo. L’ideale è scegliere la crema solare più adatta in base al proprio fototipo e al tipo di pelle (pelle grassa, sensibile ecc.);
  • soprattutto durante la primavera e l’estate utilizzare creme con filtri protettivi non solo quando ci si espone al sole al mare o in montagna, ma anche nella vita quotidiana;
  • per mantenere la pelle in salute e contrastare la presenza di radicali liberi indotta dall’esposizione ai raggi solari, è bene intervenire anche sul fronte dell’alimentazione, consumando molta frutta e verdura o assumendo integratori a base di antiossidanti e vitamine in caso di carenza o aumentato fabbisogno;
  • quando ci si espone al sole occorre evitare profumi e deodoranti contenenti alcol perché possono favorire la comparsa di macchie. Per lo stesso motivo, con l’arrivo della bella stagione, sono da evitare anche i trattamenti laser e i peeling chimici;
  • non esporre la pelle al sole se si assumono farmaci fotosensibilizzanti come alcuni antibiotici, antidepressivi o se si applicano antistaminici locali;
  • bere molta acqua per mantenere la pelle ben idratata;
  • in associazione o in alternativa ai trattamenti eseguiti dal dermatologo, lo specialista può consigliare di applicare una crema antimacchie a casa. A seconda dei casi può prescrivere prodotti a base di principi attivi depigmentanti (come idrochinone, rucinolo, tretinoina), oppure formulazioni con funzione uniformante e levigante a base di idrossiacidi e retinoidi, o ancora creme schiarenti più delicate con acido cogico, acido azelaico, acido lipoico, glucosamina e glutatione. L’ideale è applicarla la sera, in modo che possa agire durante la notte. Un crema di qualità può offrire anche una protezione solare alta, contenere sostanze idratanti, come per esempio l’acido ialuronico, nonché sostanze come la vitamina C che contribuisce a dare luminosità alla pelle e a renderne uniforme il tono.