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Lo strato corneo rappresenta il confine tra il corpo e il mondo esterno: il suo minimo spessore, infatti, è la prima linea di difesa dell’organismo dall’ambiente e dagli agenti esterni, quali batteri, virus e altri microrganismi, tossine e raggi solari. È strutturato per resistere ai traumi e per autoripararsi rapidamente, fornendo protezione agli strati sottostanti della pelle e a tutto l’organismo.

Lo strato corneo permette però anche la comunicazione tra l’organismo e l’ambiente, perché la sua permeabilità consente uno scambio tra l’interno e l’esterno, e viceversa. Pensiamo per esempio al sudore e alla traspirazione, e alla penetrazione di principi attivi presenti nei farmaci topici o nei prodotti cosmetici.

Conoscere lo strato corneo e le sue funzioni è quindi importante per prendersene cura in modo da assicurare il mantenimento delle sue caratteristiche, prevenire disturbi e inestetismi e favorire la sua funzione di barriera.

Che cos’è lo strato corneo e a che cosa serve

Lo strato corneo è lo strato più superficiale della pelle, che a sua volta è un organo molto complesso, composto da vari strati di tessuto, che hanno compiti molto specifici, fondamentali per la salute dell’intero organismo.

La pelle è composta da tre strati sovrapposti, che variano significativamente nella loro anatomia e nelle loro funzioni: dal più profondo al più superficiale sono l’ipoderma (o grasso sottocutaneo), il derma e l’epidermide (di cui lo strato corneo è la parte più superficiale). Nella maggior parte delle aree cutanee lo strato corneo è costituito mediamente da circa 20 strati di cellule cheratinizzate, i corneociti, affiancate tra loro come tegole di un tetto. In alcune zone cutanee lo strato corneo è più sottile, come le palpebre e il contorno occhi. In altre, come le mani e i piedi, è più spesso e, quindi, anche più resistente allo sfregamento e all’usura.

Inoltre, lo strato corneo è rivestito completamente dal film idrolipidico, una miscela di sostanze tra cui il sudore, il sebo prodotto dalle ghiandole sebacee, i lipidi provenienti dalla matrice extracellulare, e una sostanza chiamata fattore naturale d’idratazione (NMF, acronimo di natural moisturizing factor). Questo velo sottile, che aiuta a mantenere il grado di idratazione cutanea e a contrastare lo sviluppo di microrganismi nocivi e batteri, può essere danneggiato o asportato da detergenti aggressivi.

Come abbiamo già detto, lo strato corneo funge da barriera di difesa del corpo contro le aggressioni dell’ambiente esterno. I suoi due componenti, la matrice lipidica extracellulare e i corneociti, svolgono funzioni diverse: i corneociti sono una sorta di scudo che protegge le cellule sottostanti dai danni ultravioletti e contribuisce al mantenimento dell’idratazione della pelle; la matrice lipidica extracellulare, invece, regola la permeabilità cutanea e avvia la desquamazione dei corneociti. Inoltre, ha un’attività antimicrobica e permette un assorbimento chimico selettivo.

Strato corneo e cheratinizzazione

Costituito sostanzialmente da cellule specializzate e da lipidi, lo strato corneo viene spesso descritto come un muro di mattoni, i corneociti, tenuti insieme dalla malta, la matrice lipidica extracellulare. In realtà, la sua struttura è più simile a un rivestimento deformabile, dotato di flessibilità, elasticità e resistenza, con una certa permeabilità e sottoposto a un processo di rinnovamento continuo.

L’epidermide è composta principalmente dai cheratinociti, cellule che sintetizzano i lipidi epidermici (ceramidi e acidi grassi liberi, per esempio) e, soprattutto, le proteine che conferiscono allo strato corneo la sua particolare resistenza: le cheratine. La cheratina è un elemento costituente fondamentale anche di capelli, peli e unghie.

I cheratinociti nascono nello strato germinativo o basale, il primo livello dell’epidermide, e nel corso della loro vita migrano, salendo verso l’alto e attraversando lo strato spinoso e lo strato granuloso, fino ad arrivare allo strato corneo, in superficie, dove vengono eliminate. Questo processo viene definito cheratinizzazione.

Che cosa sono i corneociti

I corneociti sono le cellule che costituiscono lo strato corneo. Rappresentano la fase finale del ciclo di vita dei cheratinociti, che dura circa 28 giorni. In altri termini, sono cellule morte.

Durante la migrazione che porta i cheratinociti dallo strato basale allo strato corneo dell’epidermide, queste cellule perdono la maggior parte del loro contenuto di acqua e si appiattiscono, prendendo la forma di scaglie sottili, con un involucro resistente, collegate tra loro da catene di proteine (corneodesmosomi).

I corneociti si staccano dalla pelle quando nuovi cheratinociti si sviluppano nello strato basale e si spostano attraverso gli altri strati della pelle.

Desquamazione dello strato corneo: perché avviene

Quando lo strato corneo è sano il turn over cellulare è impercettibile a occhio nudo. Lo strato di corneociti più superficiali si sfalda, grazie all’intervento di enzimi che rompono i legami tra le cellule e consentono la desquamazione, e minuscole scaglie di pelle si staccano e in parte si disperdono nell’ambiente, in parte sono inglobate dal film idrolipidico.

Il processo fisiologico della cheratinizzazione e la conseguente desquamazione avvengono continuamente sull’intera superficie della cute, ma non simultaneamente. Se così accadesse gli uomini, come i serpenti, cambierebbero letteralmente la pelle tutta in una volta. Il fenomeno può diventare evidente in alcuni casi specifici, per esempio dopo una bruciatura, quando gli strati più superficiali della pelle si squamano e si sfaldano visibilmente, per effetto della disidratazione conseguente al danno dello strato corneo e dei tessuti sottostanti.

La pelle può avere un aspetto desquamato e screpolato anche per altre ragioni: nei bambini piccoli, per esempio, la scarsa produzione di sebo rende la pelle sensibile e più permeabile, quindi più soggetta a screpolature. Inoltre, la concentrazione dei lipidi epidermici diminuisce con l’età, quindi anche le persone anziane soffrono frequentemente di pelle secca e screpolata.

Anche le condizioni esterne possono interferire con il benessere della pelle e con le condizioni dello strato corneo: ambienti eccessivamente secchi, il freddo intenso e il vento possono favorire la perdita d’acqua transepidermica e lasciare segni soprattutto sul viso, come arrossamenti, desquamazione, rughe e segni di espressione.
Anche alcuni dei prodotti utilizzati per la detersione o abitudini igieniche errate possono danneggiare lo strato corneo, perché hanno un’azione sgrassante e rimuovendo le impurità asportano anche il film idrolipidico, e questo aumenta la perdita dell’acqua e indebolisce la barriera cutanea.

La desquamazione visibile della pelle e del cuoio capelluto, inoltre, è la manifestazione clinica più comune delle malattie dello strato corneo. Ne sono esempi la dermatite atopica, l’eczema, la psoriasi.